Spaventano sempre di più le azioni criminali compiute dai singoli e dalle associazioni mafiose presenti nel nostro Paese, presenze oscure e nascoste che continuano a intimorire e a far del male a più persone di quanto si possa immaginare. Gli episodi che riguardano le illegalità sono fatti che interessano sempre di più l’Italia, che ahimè si è trovata a vivere vere e proprie tragedie nel corso della sua storia.
La mafia e con lei tutte le associazioni criminali sono figlie dell’illegalità: continuano a giocare con la vita e la dignità delle persone, agendo non solo per delinquere, ma anche per rendere più forte e stabile il potere che esercitano sul loro territorio, rafforzandosi vigliaccamente, diffondendo terrore e sofferenza.
Inizialmente la mafia ha cominciato ad impadronirsi dell’organizzazione e dello sfruttamento degli appezzamenti terrieri, tuttavia con l’approdo e lo sviluppo delle mafie statunitensi, le fonti del denaro sono iniziate a variare, passando dallo spaccio di droga, all’immigrazione clandestina e alla prostituzione. Tuttavia l’obiettivo è sempre stato quello di avere fonti di denaro certe, assicurarsi una “mensilità”, per esempio minacciando proprietari di piccole attività, obbligandoli a pagare quote di “pizzo” molto elevate. E’ proprio il “dio Denaro” colui che tesse i fili delle azioni criminali, a far nascere negli individui brama di ricchezza e di potere, a generare l’idea di poter vivere una vita lussuosa facendo soldi facili, attraverso inganni e minacce.
Tutto ciò ha portato al silenzio: sempre più persone vittime di mafia hanno iniziato a tacere a causa della forza intimidatoria esercitata dalle organizzazioni mafiose.
Solamente le persone che non tradiscono, che rimangono fedeli, attraverso una terminologia faziosa e settaria vengono definite “uomini d’onore”, ma l’onore denota particolari valori morali e condizioni di dignità speciali, completamente calpestate e ignorate da coloro che agiscono esercitando violenza. L’omertà ha accompagnato molteplici stragi avvenute a partire dagli anni ‘80 fino ai giorni d’oggi: sembra assurdo, ma più di 6.681 omicidi sono stati attribuiti a organizzazioni criminali di tipo mafioso, secondo i dati forniti dall’ISTAT.
Vivere nella paura, nel costante timore di poter subire violenze, rende la nostra libertà niente di più di un granello di polvere portato via dal vento. Ad oggi la libertà viene sempre reclamata e osannata, ma troppo spesso accade che quest’ultima venga impedita, oppressa e negata. La società genera sempre più frequentemente mostri capaci di commettere delle atrocità, e solo l’idea che ciò possa accadere ci spinge inconsapevolmente a vivere sprofondando nella paura. Attraverso tale consapevolezza, tuttavia, si è in grado di poter trattare e affrontare questo problema, a partire dall’informazione per arrivare a compiere fatti: non si può più sopportare e subire, si deve avere coraggio e agire; d’altronde anche Borsellino sosteneva che è “bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola” e lo fa combattendo, schierandosi contro coloro che vogliono schiacciarci, opprimere i nostri diritti e la nostra libertà, credendo di essere loro, i più forti, ad avere la meglio.
La libertà insomma ha un prezzo ed un valore inestimabile, ciascuno di noi dovrebbe esserne consapevole, dovrebbe impedire che venga messa a repentaglio, ma non è sempre così semplice. Parlare e comunicare è un primo grande passo che può essere compiuto per combattere, per difendersi da coloro che non rispettano le regole sociali e morali: è un dovere sociale in ottemperanza al diritto della difesa atteso dai cittadini. Bisogna distruggere la mafia e recuperare le nostre libertà a partire dalla parola, non per giustificare la mancanza di azione, non per alleviare le coscienze ma per agire: la parola ha nella sua stessa natura l’azione, o meglio, la reazione. Ognuno di noi deve essere in grado di combattere in base alle proprie capacità, alle proprie peculiarità, alle proprie attitudini, lottare per avere la serenità e la libertà di vivere, lottare per le nostre città, per il nostro Paese e per noi stessi, al fine di rendere la nostra patria il luogo che noi tutti chiamiamo casa, e casa è il posto in cui mai ci si sente estranei e per cui vale la pena di combattere in ogni istante.

Vittorio VG

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