Recensione Avatar 2
Con Avatar 2, alla scoperta di nuovi mondi
Sono passati più di 10 anni rispetto al primo capitolo, dove avevamo lasciato Jake che viveva
serenamente con Neytiri e i loro figli, Lo’ak, Neteyam, Tuktirey e Kiri, figlia misteriosa della
dottoressa Grace Augustine, adottata dalla famiglia. A rovinare l’armonia sarà il ritorno del
colonnello Quaritch, in forma di Na’vi ibrido che costringerà Jake e famiglia a scappare lontano e
chiedere l’ospitalità al clan dei Metkayna, un popolo con tradizioni proprie, legate specialmente
all’acqua. I protagonisti ora devono adattarsi ad un nuovo stile di vita, imparando a cavalcare
creature marine, respirare sott’acqua e riuscire ad instaurare nuove relazioni con gli abitanti. Una
bella impresa direi, soprattutto per i nostri giovani ragazzi che per la prima volta si trovano a fare i
conti con la loro natura di Na’vi non puri, essendo figli di un Avatar.
Tutto questo sarà accompagnato da stupende scenografie ed effetti speciali da lasciare a bocca
aperta. “Avatar 2” ha richiesto un’innovazione di pari livello dell’originale. Per questo film è stato
utilizzato un nuovo sistema di motion / performance capture che si traduce in un'esperienza visiva
sempre più realistica, specialmente per quanto riguarda l’illuminazione delle scene e l’interazione
tra live-action e immagini generate al computer, mix che ha raggiunto un realismo in cui Na’vi e
cast umano sono percepiti esattamente allo stesso modo, avvicinando l’esperienza
cinematografica alla realtà virtuale.
E’ stato inoltre sviluppato un nuovo linguaggio cinematografico subacqueo e la tecnologia per
catturarlo, non c’è mai stato un film che abbia raggiunto un livello di realismo così alto sott’acqua,
per alcune scene gli attori e gli operatori di ripresa dovevano trattenere il fiato e questo ha
richiesto mesi di allenamento in immersioni in apnea.
Forse la durata di tre ore e mezza potrebbe essere un aspetto negativo, ma rimane sempre un film
incredibile, decisamente avvincente, straordinario nella tecnica e nella trama.
In questo film troviamo una fusione tra realtà e finzione, due mondi paralleli quello degli Avatar e
quello dei Na’vi, ma che inevitabilmente finiscono per fondersi a tal punto che diventa difficile
percepirne le differenze. L’Avatar, che rappresenta la finzione, l’irreale, entrando nel reale mondo
dei Na’vi, finisce per influenzarlo, modificarlo, positivamente o negativamente.
Un po’ come accade con noi e i social, quando il nostro essere reale entra nel mondo virtuale,
tutto sembra così vero, anche le emozioni, che a volte diventa difficile credere che sia finto.
Beatrice 1D