Eclissi del 25/10/2022

 

Il 25 ottobre 2022 l’Italia ha potuto assistere ad un’eclissi parziale di sole. Il Volterra ha avuto anch’esso un’occasione per dargli un’occhiata.

 

Cos’è un’eclissi parziale di sole?

Un’eclissi si forma quando un corpo celeste si interpone fra altri due. Generalmente quelle più conosciute sono le eclissi totali di sole, quando la Luna copre totalmente la nostra stella oscurandone quasi tutta la luce.  L’evento a cui abbiamo assistito, tuttavia, è un’eclissi parziale, poiché la Luna ha coperto solo una parte del Sole per un breve periodo di tempo.

 

L’evento

L’idea è partita dal prof. di matematica e fisica Antonio Troncone il quale, essendo referente del laboratorio di Fisica, ha ben pensato di utilizzare le strumentazioni della scuola per guardare l’eclissi da vicino. A partire dal venerdì della settimana prima ha reclutato sette studenti, tra cui io, per potergli dare una mano. Ci ha insegnato, insieme all’assistente di laboratorio e due altri colleghi in pensione venuti solo per aiutarci, a far funzionare le apparecchiature correttamente per poter vedere il sole e l’eclissi. Poi, il martedì, siamo riusciti ad operarli ed abbiamo condiviso quest’esperienza con le classi prime, divise in quattro turni. Mentre un gruppo prendeva parte alla visione, un altro sedeva in auditorium ad ascoltare una spiegazione scientifica del fenomeno fatta dagli studenti del progetto, partecipando anche alla diretta da parte dell’INFN riguardo l’evento e ad un quiz finale. 

 

Come l’abbiamo vista?

Noi abbiamo usato un telescopio di tipo galileiano, anche chiamato rifrattore, ossia una serie di specchi convessi che per le leggi dell’ottica convergono la luce direttamente nell’oculare, da dove si vedono i corpi celesti ingranditi. Inoltre, avevamo anche un telescopio riflettore, che funziona in maniera analoga, ma invece delle lenti utilizza gli specchi per far convergere la luce. Per poter guardare il sole ad occhio nudo senza danneggiarlo, erano forniti di alcuni filtri creati con un materiale speciale, che riesce a schermare solamente  le lunghezze d’onda dannose per l’occhio umano. Nel secondo telescopio, il riflettore, per mantenere il puntamento sul Sole si trovava anche un circuito collegato a una vite di Archimede che, girando, ruotava leggermente l’asse orizzontale permettendo al telescopio di mantenersi fisso sull’orbita del Sole. (o di qualsiasi altro oggetto puntato dato che la velocità di rotazione era modificabile). 

 

 

 

DANIELE 5B

 

con l’aiuto di:

NICOLA 5B

MARCELLO 5B

ALICE 4E

VALENTINA 3SINT

LAURA 3SINT

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