ETERODOSSIA: UN MONDO A COLORI

 

Personalità e persone ogni giorno fanno vacillare o ledono in profondità le nostre convinzioni più radicate. Emergono in noi dubbi, perplessità riguardo le certezze che una società dogmatica, statica e, oserei dire, antiquata ci ha imposto. La Generazione Z si sta evolvendo e una vita “del tutto” di massa rappresenta per essa solo un ostacolo. Ognuno di noi cerca di affermarsi, di diversificarsi. 

Le battaglie per la difesa dei diritti degli omosessuali, l’esigenza della rettifica del genere per le persone transgender e ancora il riconoscimento dell’esistenza di individui asessuaTi, poliamorosi o bisessuali, ne sono una prova evidente.

Proprio negli anni Novanta, negli Stati Uniti, a fronte della necessità di una maggiore inclusività e del riconoscimento delle diverse identità sessuali ed espressioni di genere, si è diffuso l’acronimo LGBTQ (Lesbian-Gay-Bisex-Trans-Queer). Il suo scopo principale era quello di unificare in una comunità eterogenea tutti coloro che non si identificavano nell’orientamento eterossessuale e avevano bisogno di una rivendicazione sociale, di una parità di genere e, quindi, dell’assenza di ogni tipologia di discriminazioni.

Negli anni, però, l’acronimo LGBTQ ha scatenato numerose critiche, provenienti principalmente da coloro che sostengono la community poiché nessun termine potrà mai abbracciare l’intero spettro del genere e dell’espressione sessuale. Sembra, infatti, un ripetitivo clichè: ognuno di noi è libero di non identificarsi in una specifica categoria e non deve essere in alcun modo obbligato a farlo. Proprio da qui si genera il problema legato all’eterodossia.

Il Comitato delle Accademie Nazionali delle Scienze, Ingegneria e Medicina degli Stati Uniti, in un rapporto del 2020, asserisce: “Nessun termine è perfetto o perfettamente inclusivo. La bellezza dell’individualità è che l’espressione di sé, così come le scelte personali e sentimentali, si possono manifestare in moltissimi modi diversi”.

La vita è così bella che deve essere vissuta in base alle proprie passioni, ai propri pensieri e alle proprie idee. Fortunatamente siamo tutti diversi uno dall’altro, non siamo tutti uguali, non amiamo gli stessi sport, la stessa musica, gli stessi vestiti, la stessa squadra di calcio o la stessa persona. Ognuno di noi è un’entità distinta dall’altra e non deve essere plagiata per cambiare, non deve smettere di essere se stessa per piacere agli altri o di fare ciò che le piace. Talvolta la realtà odierna che ci circonda ci impone di assumere comportamenti precisi, di seguire la moda, di vestirsi secondo schemi pre organizzati, insomma la società annienta le personalità, sottomettendole alla propria visione.

Dobbiamo stare attenti a giudicare ciò che non conosciamo e ciò che non abbiamo mai sperimentato in quanto le persone parlano, elaborano opinioni e tutti possono sbagliare. Cerchiamo invece di vivere tutti assieme, di creare una comunità unità e forte, di rispettarci a vicenda, con i nostri problemi, le nostre paure ed i nostri diversi orientamenti.

Siamo dell’idea che ognuno di noi deve poter vivere come si sente e come crede. In fondo la vita è solo una, un valore assoluto, il bene più raro e prezioso che è stato donato all’essere umano. Tuttavia spesso ci dimentichiamo di ciò: capita di diventare spettatori della propria vita, di osservarla dall’esterno credendo di non avere la possibilità di intervenire, invece di diventare i veri e propri protagonisti di questo film meraviglioso. Non possiamo controllare del tutto la nostra vita, è vero, ma non possiamo neanche sottrarci ad essa, ed è per questo che dobbiamo viverla al massimo e godercela fino a quando possiamo. Il tempo che tutti noi abbiamo è un tempo preso in prestito, a volte ce ne dimentichiamo. La nostra società è frenetica, proiettata in avanti in cerca di realizzare grandi cose per un futuro che crediamo sicuro; proprio questo modo di fare ci spinge a dimenticare il valore di un momento fuggente. Il tempo scorre inesorabile e ogni attimo, ogni singolo istante che viviamo non tornerà mai indietro. Dunque per stare bene si devono scegliere a livello personale dei valori in cui credere e prendere delle decisioni, solo in questo modo si può raggiungere il livello massimo di realizzazione della propria vita!

 

A cura di Gaia e Vittorio, 4G

 

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