Introduzione

Il progetto “Monitoriamo le acque” si propone di analizzare vari parametri del lago Albano per elaborare una caratterizzazione chimico-fisica,
rilevare eventuali inquinanti e valutare lo stato dei nutrienti. Il bacino, situato nei Castelli Romani, è di origine vulcanica e presenta ancora attività geologica come emissioni gassose, deformazioni del suolo e lievi terremoti. Le sue sponde e la spiaggia testimoniano la natura vulcanica dell’area. Il lago è sottoposto a pressioni naturali (frane, fenomeni geotermici), antropiche (urbanizzazione, turismo, inquinamento) ed ecologiche (perdita di biodiversità), che ne minacciano l’equilibrio e la sostenibilità nel lungo termine.

Materiali e metodi

I tre campioni sono stati prelevati nei pressi della costa Nord-Ovest del lago Albano il giorno 1 aprile alle ore 15:00.
I parametri analizzati sono stati i seguenti: parametri chimico-fisici quali durezza, pH, temperatura, conducibilità, quantità di ossigeno e anidride carbonica; presenza di metalli pesanti quali arsenico, zinco, rame e cromo; indicatori dello stato trofico quali ammoniaca, fosfati, nitriti e nitrati.
La misurazione del pH è stata effettuata con la cartina tornasole; temperatura e conducibilità sono state rilevate con la sonda multiparametrica (modello HANNA Instruments Combo pH/EC/TDS Testers).
Le metodologie di analisi semiquantitative usate per la misurazione dei parametri chimici sono due: la titolazione, per misurare i livelli di durezza, O2 e CO2, e l’analisi colorimetrica, per misurare i livelli di metalli pesanti e di indicatori dello stato trofico.
Tali test sono stati effettuati con i kit “Backpack Lab Water Quality” di HANNA Instruments.

Risultati e conclusioni

I dati raccolti per le acque del Lago Albano mostrano valori interessanti rispetto alla qualità delle acque. Il livello di ossigeno disciolto (circa 10 mg/L) è molto buono, indicando un’adeguata aerazione e condizioni favorevoli per la fauna e la flora acquatica.
Tuttavia, l’anidride carbonica disciolta è risultata più alta del normale (circa 30 mg/L), il che potrebbe suggerire un accumulo dovuto ad attività biologica intensa o una scarsa miscelazione dell’acqua, ma non è necessariamente preoccupante, poiché tale valore, più alto del normale, potrebbe in più essere dovuto alla natura vulcanica del lago. La totale assenza di nutrienti come ammoniaca, nitriti, nitrati e fosfati (0 mg/L) è insolita e potrebbe riflettere un ambiente oligotrofo o un’analisi in un momento particolare, ma potrebbe anche richiedere ulteriori verifiche.

Infine, l’assenza di metalli pesanti come rame, zinco, arsenico e cromo (0mg/L) è un dato estremamente positivo, che indica l’assenza di
inquinamento industriale o urbano nei punti di campionamento. Tuttavia, è importante considerare le limitazioni dei dati: i campioni
sono stati raccolti in superficie e durante un periodo freddo, il che potrebbe aver influenzato la stratificazione termica e la distribuzione di alcune sostanze chimiche. La concentrazione di alcuni nutrienti o gas disciolti potrebbe variare con la profondità e con le stagioni, quindi sarebbe utile ripetere il campionamento in altre condizioni ambientali per avere un quadro più completo.

Bibliografia e sitografia

“Progettazione di reti e programmi di monitoraggio delle acque ai sensi del D.Lgs.152/2006 e relativi decreti attuativi”, ISPRA, 30 Giugno 2014
https://www.aubac.it/stazione-di-monitoraggio-sul-lago-albano?authuser=0

I danni causati dall’uomo all’ecosistema del lago Albano


https://arpasira.regione.lazio.it/acqua/corpi-idrici-e-reti-di-monitoraggio/laghi
https://www.britannica.com/science/water-pollution
https://sinacloud.isprambiente.it/portal/apps/storymaps/stories/7dccdae135854c99890ad09309f229fb

Autori: Jamila Bazzoni, Guglielmo Chiusaroni, Jacopo Maria De Carolis,
Tommaso Ercoli, Federico Fiengo, Giacomo Iasenzaniro, Annachiara Maggi,
Alessandro Mancini, Beatrice Valle.
Scuola: Liceo Scientifico Statale “Vito Volterra”, Ciampino

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